I laboratori di manualità all’interno della scuola dell’infanzia rappresentano da sempre unfondamento per lo sviluppo cognitivo e psicomotorio dei bambini. Attraverso l’uso attivo delle manii bambini esplorano il mondo, apprendono e costruiscono le basi per abilità future, come la scrittura e la risoluzione dei problemi. Un approccio particolarmente efficace e attuale, che la nostra scuola sta adottando sempre più, consiste nell’utilizzare materiali di riciclo (carta, cartone, lana in disuso, stoffe, bottoni, rotoli di carta igienica, ecc.) e materiali naturali (legnetti, foglie, cortecce, sassi, sezioni di tronchi, pigne, ghiande, fette di frutta essiccata, ecc.) trasformandoli in preziose risorse creative.
L’integrazione di questi materiali nei percorsi didattici offre tanti vantaggi. Uno fra tanti è il favorire lo sviluppo del “pensiero divergente“: i bambini imparano a guardare oltre la funzione originaria di un oggetto, per immaginarne nuovi usi e dare vita ad espressioni creative ed originali che in altre condizioni non hanno modo di verificarsi.
Lavorare con materiali non strutturati significa permettere ai bambini di essere i veri protagonisti del loro apprendimento. Non esistono istruzioni rigide da seguire, ma un processo di sperimentazione continua. Questo approccio basato sull’esplorazione sensoriale e tattile trasforma l’aula in un vero e proprio atelier, dove ogni creazione è un’espressione unica della personalità del bambino.


I bambini della nostra scuola sono sempre molto curiosi di scoprire cosa la maestra propone di fare con questi “strani” materiali e quando viene svelato che possono innanzitutto toccarli e giocarci, le loro piccole manine fanno il “salto”: cominciano a seguire ciò che il pensiero suggerisce loro, senza paura di utilizzare dei legnetti o dei tappi di sughero piuttosto che i cubetti di legno come fossero casette, piste, torri, tane… in questo modo la porta delle diverse sensazioni che il tatto recepisce si spalanca!
Ecco, questo è il momento in cui la maestra può presentare il lavoro vero e proprio pensato per loro! In questo caso specifico, si tratta del gruppetto di bambini delle due sezioni di 4 anni: utilizzando le abilità manuali a servizio di un’attività sullo schema corporeo, cartone e lana diventano i materiali che ci serviranno a creare il nostro volto, bello così come Dio lo ha fatto, bello così com’è!
Primo passo, osservazione: ciascun bambino ha guardato in uno specchio il suo volto, ed è stato invitato a notare e verbalizzare la sua unicità.
Secondo passo, selezione del materiale: ciascun bambino ha avuto a disposizione una base di cartone con un ovale già pronto e tante piccole tessere di cartone, che riportavano singolarmente il disegno di una bocca, un naso, un occhio (di diversi colori) e dei gomitoli di lana, anch’essi dei colori corrispondenti ai capelli dei bambini. La scelta dei vari “pezzi” che compongono il viso ha fatto sì che i bambini prendessero consapevolezza di sé stessi, del loro volto, di quanti occhi abbiamo e di che colore, dove sono posizionati, di quante bocche, dov’è messo il naso rispetto agli occhi e alla bocca, se i capelli sono lunghi o corti, ricci o lisci, ecc.
Terzo passo, composizione: si potrebbe pensare che il posizionare gli elementi del viso su una base di cartone non abbia in sé niente di creativo; invece, è proprio quest’ultimo compito che ha svelato il potere immaginativo ed artistico di ciascun bambino, che ha disposto occhi, naso e bocca dove la concentrazione lo ha guidato.
Il risultato finale è stato un lavoro meraviglioso! Tanti volti di bambini, uno diverso dall’altro, ognuno unico e irripetibile come nella realtà e ciascuno corrispondente alla realtà, dove la differenza evidente e lo stupore sta in quei centimetri di spazio in più o in meno tra gli occhietti o tra la bocca e il naso, aldilà della giusta simmetria tra essi, o in quella fantastica lunghezza di fili di lana per chi ha fatto notare che i suoi capelli sono lunghi!
Nella nostra scuola i lavori dei bambini vengono quasi tutti esposti, perché crediamo che il risultato finale sia sempre un’opera d’arte da ammirare! E che gioia per i nostri piccoli quando mamma o papà guardano orgogliosi il più bel capolavoro che c’è!
Suor Antonella Letizia D’Auria
